We are all responsible – Siamo tutti responsabili

Il primo vero passo di un percorso di cambiamento è l’assunzione di un senso di responsabilità oggettiva da parte di ognuno di noi.

Noi come consumatori e noi come produttori.

Chi produce e chi consuma. Siamo tutti responsabili e nulla di quanto sta accadendo può essere attribuito ad altro, se non alla nostra necessità di disporre di molte più risorse di quante non ne servano, realmente.
L’uomo moderno, ha commesso errori anche gravi che sarebbe fuorviante disconoscere.
Ma è nell’immensa macchina produttiva e consumistica che vanno ricercate le cause più rilevanti di questo stato di cose.
Chi produce e chi compra. Molto semplicemente. Entrambi corresponsabili di una situazione che, nella definizione delle strategie di contenimento degli effetti collaterali più gravi, dovrebbe essere presa in carico proprio da coloro che l’hanno determinata. Cioè noi.
Nel mondo ricco, dunque, siamo tutti colpevoli. Non ci sono buoni e cattivi. E non ha alcun senso sforzarsi di capire chi sia stato il primo ad innescare questa corsa al consumismo, divenuto patologico.
Perchè è assodato che un’ampia fetta di popolazione mondiale consuma, spreca, produce e smaltisce molti più prodotti di quanti ne abbia bisogno per vivere in modo decoroso. E, per quanto sia istintivo indignarsi per il ribaltamento di una nave cisterna, di fronte ad eventi di una gravità assoluta che provocano danni incalcolabili alla flora e alla fauna locale, sarebbe assurdo non riconoscere che i destinatari di questi prodotti siamo noi.
Fonte: Wikipedia

 

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