I bambini, i primi innovatori

I BAMBINI HANNO UNA CREATIVITA’ PURA POICHE’ NON SONO VINCOLATI DAI “LIMITI” DELLA CONOSCENZA

Uno dei primi e più importanti anelli di quella che potrebbe divenire una straordinaria catena di (nuovo) valore è un sistema scolastico rinnovato e innovativo capace di forgiare professionisti e innovatori, attraverso specifici percorsi che dovranno favorire la nascita di nuove categorie professionali e nuovi professionisti impegnati nella grande “macchina” progettuale italiana. La nostra scuola, in parallelo al precipuo compito formativo ed educativo, potrebbe apportare un nuovo importante contributo grazie all’avvio di un percorso rivolto ai giovani affinché siano più formati e più preparati agli scenari futuri e allo sviluppo progettuale italiano.
Programmi di studio specifici dovranno riuscire, più di quanto non avvenga oggi, a centrare lo sfidante obiettivo di valorizzare attitudini e capacità di ogni singolo studente. I profili più promettenti, individuati e valorizzati dal corpo insegnanti, potrebbero beneficiare di adeguati percorsi di studi focalizzati, oltre che sulle attitudini, sulle aspettative di ognuno. Questo consentirebbe ai giovani un più veloce e agevole inserimento nel mondo del lavoro e apporterebbe al sistema, innanzitutto produttivo, un contributo molto più centrato e concreto.
La scuola di oggi, tuttavia, potrebbe già essere in grado di dare un supporto significativo all’attività progettuale degli Hub (incubatori progettuali) che si andrebbero a posizionare sul territorio, fornendo un sostanziale apporto nei processi di co-generazione d’idee; linfa vitale per il loro corretto funzionamento.
I giovani potrebbero così assumere un ruolo inedito e cruciale nello sviluppo di progetti basati su idee innovative sorrette da una fantasia sconfinata di cui i giovani e, più ancora, i bambini sono particolarmente dotati

 

Percorso Studenti

Primario obiettivo di una scuola moderna dovrebbe essere quello di preparare gli studenti a progettare, lavorando in team su problematiche reali, operando per obiettivi, sviluppando una forte attitudine al problem solving, condividendo idee e conoscenze con gli altri studenti.
Dialogando proattivamente con i molti interlocutori, anche esterni, che comprenderanno l’opportunità di attingere alle idee messe a disposizione della scuola, anche primaria.
Fondante, allora, è l’impegno che la scuola dovrà assumere nel trasferire ai giovani una cultura progettuale e manageriale capace di formarli e stimolarli ad affrontare le problematiche con entusiasmo e uno spirito collaborativo e pragmatico.
Gli elementi che potrebbero essere introdotti all’interno di una cultura “scolastico-progettuale” affinché sia in grado di forgiare una nuova categoria di “studenti-progettisti” potrebbero essere:
–     Attitudine a risolvere problemi
–     Lavoro di squadra
–     Operare per obiettivi
–     Elaborazione piani operativi
–     Generazione delle idee (brainstorming, individuale e collettivo)
–     Mappatura delle risorse (disponibili e necessarie allo svolgimento di qualsivoglia progetto)

Mission della Scuola

La scuola, dunque, nel contesto di un Paese che si prefigge di crescere grazie a un’inedita capacità progettuale in tema innanzitutto di sostenibilità, dovrebbe strutturarsi adeguatamente per consentire agli studenti di apportare un significativo contributo, sia in termini di preparazione e di know-how specifico – di ogni singolo alunno – e sia a fronte di una creatività che potrebbe essere generata e messa a disposizione degli Hub che ne faranno richiesta.
Un disegno che potrebbe richiedere un percorso studi in grado, al tempo stesso, di formare i giovani e di fare in modo che gli stessi studenti siano in grado, nel breve termine, di dare un forte contributo alle attività progettuali, verso il raggiungimento di importanti obiettivi sia in ambito sia collettivo che individuale.
 
Ambito collettivo
– Formare i professionisti di domani.
– Generare una creatività collettiva applicabile da subito.
 
Ambito individuale
– Aiutare gli studenti a sviluppare una maggiore sensibilità nei confronti dei temi ambientali e di sostenibilità.
– Aiutare gli studenti a comprendere con maggior chiarezza le loro peculiarità, le loro attitudini e le loro aspettative che potrebbero, successivamente, dare origine a un percorso di studi (in parte) personalizzato.
– Responsabilizzare gli studenti attribuendo loro compiti importanti e realistici, calati su problematiche attuali.
– Sviluppare capacità di lavorare in gruppo.
 
Idea di lavoro di gruppo che un Hub o un’officina progettuale dislocata sul territorio potrebbe assegnare a una o più scuole, preferibilmente posizionate in aree geograficamente adiacenti, allo scopo di beneficiare della creatività degli alunni.
Alle scuole che scelgono di aderire a questa iniziativa viene affidato lo studio di una specifica problematica. Viene loro proposto di individuare ed elaborare una serie di possibili soluzioni, anche le più creative, o le più fantasiose, inerenti a un particolare contesto o a specifiche necessità, indicate dall’Hub che ha commissionato la ricerca.
Per i ragazzi si tratta di effettuare un lavoro analogo ad un compito in classe. Unica differenza, la diretta attinenza con problematiche e tematiche realistiche e attuali e la necessità di confrontarsi, a lavoro ultimato, con un “committente” che verificherà la qualità dei lavori svolti.
Differente sarà anche la possibilità da parte degli alunni di usare la fantasia a proprio piacimento, senza preoccuparsi di scrivere cose apparentemente irrealizzabili o troppo complesse. Ogni classe deve preventivamente eleggere un Project coordinator, un alunno che dimostri particolari attitudini per lo svolgimento di questo incarico, che opererà sotto il diretto coordinamento di un insegnante che si occuperà di supervisionare le fasi operative.
Ricevuto l’input da parte dell’Hub e indicati gli obiettivi agli alunni, ciascuno di loro analizza la problematica e inizia a generare idee e ipotesi, anche le più fantasiose o ambiziose.
Il Project coordinator analizza i lavori e isola quelli ritenuti migliori. Successivamente, sotto la supervisione dell’insegnante, si organizzano gruppi di lavoro affinché (provando ad elaborare soluzioni sempre più realistiche) il lavoro si avvia verso la definizione di un “concept”, sebbene in una fase ancora molto primordiale.

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